La pandemia ha colpito le vendite in store, facendo diminuire drasticamente gli incassi soprattutto dei brand moda. Ma dalle ceneri nasce sempre qualcosa di buono, così H&M e co. hanno trovato nuovi modi per accontentare gli utenti, soprattutto in ottica green e sostenibile.
Il settore Fashion ha vissuto un altalenante 2020. Forse, più che di altalene, è meglio parlare di montagne russe: nell’anno del Covid-19 il comparto TMA (tessile, moda e accessori) in Italia ha avuto un calo di oltre 29% e le previsioni per il 2021 non sono affatto rosee. A causa del lockdown sono crollate le vendite nei negozi fisici e colossi del Fast Fashion sono stati costretti a chiudere i battenti di molti punti vendita.
H&M, marchio svedese di abbigliamento low cost apprezzato soprattutto dalle fasce più giovani, ha dovuto abbassare definitivamente le saracinesche di oltre 180 negozi (7 solo in Italia). Stessa sorte è toccata ai “cugini” della Società Inditex (che controlla i brand Zara, Pull and Bear, Bershka e Stradivarius).
Il contraltare di queste perdite è un aumento a livello mondiale del 27% degli acquisti online per la categoria Fashion e Beauty – come indicato dal rapporto annuale Digital 2021, realizzato da We Are Social in partnership con Hootsuite.
Se vero che ogni crisi è una nuova possibilità di scelta, alcuni brand hanno colto la palla al balzo e hanno premuto l’acceleratore su cambiamenti più radicali per assecondare le aspettative degli utenti e le richieste di sostenibilità e di limitazione degli sprechi.
Nel biennio passato abbiamo assistito alla svolta green da parte soprattutto dei grandi marchi: nuovi packaging quasi totalmente riciclabili, impianti di produzione a basse emissioni, confezioni e accessori plastic free.
Adesso la parola d’ordine è: meno sprechi!
Poco più di un mese fa (10 dicembre 2020) H&M Group ha lanciato Singular Society, un nuovo marchio che ha tre particolarità:
Questa nuova modalità di acquisto è ancora in fase di lancio – sul sito si legge che nuovi membri saranno accettati gradualmente. L’idea di base è aiutare le persone ad acquistare di meno consentendo loro di acquistare meglio.
Less is more, ma in questo caso si consolida anche una fedeltà al brand che adesso si mostra sotto un’altra veste: non più spendi poco per poter comprare più spesso, ma compra in modo più sostenibile il giusto necessario.
Il costo per i membri è di 9,50€ al mese per la versione basica si possono acquistare cinque prodotti al mese. Un abbonamento “Plus” costa 19,50€ per l’acquisto di 25 prodotti ogni mese. Come ogni Pay-per-View/Buy, ci saranno sconti per abbonamenti annuali.
Singular Society, che ha un negozio e uno showroom a Stoccolma, segna il cambiamento per H&M e per gli altri grandi marchi, un passo in avanti verso le necessità di acquirenti sempre più accorti negli acquisti e sensibili al rispetto delle risorse ambientali e produttive.
In questa rivoluzione, H&M non è da sola e ha la compagnia di un altro big dei consumi low cost. Vediamo quale.
Da un colosso svedese a un altro. Anche Ikea dà il benvenuto al 2021 con una notizia che profuma di sostenibilità.
Nel corso di quest’anno, infatti, il gigante dell’arredamento low cost fornirà pezzi di ricambio per i propri mobili, così da “aggiustare, piuttosto che comprare“.
Meno sprechi e acquisti più sostenibili anche per la casa, dunque. Ad oggi non è stata comunicata una data precisa per il lancio effettivo nei punti vendita (fisici e online) di questa iniziativa, né tantomeno meno sono stati elencati i ricambi che saranno a disposizione (forse a fare da capofila saranno braccioli e piedini di divani), ma si individua senza dubbio il punto di svolta, la fine di un’era dettata dall’acquisto convulsivo e spasmodico, dalla continua voglia di rinnovare.
Questa operazione fa seguito alla raccolta di mobili usati i cambio di buoni acquisto, lanciata dalla stessa Ikea negli anni passati. I mobili raccolti erano destinati al riciclo o messi nuovamente in vendita nel famigerato Angolo delle Occasioni.
Il 2021 si presenta con una nuova tendenza, figlia certamente delle sensazioni e delle emozioni che tutto il mondo ha vissuto (e sofferto) nell’anno passato. Si respira la voglia di dare il giusto valore alle cose, la voglia di abbandonare il superfluo per avere più spazio di godere più a lungo di ciò che davvero conta.
Un decluttering generale perché alla fine, come disse una delle campagne pubblicitarie più famose della storia, less is more!
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