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Schiaffi, pugni e colpi «in posizione da karate» inferti agli anziani. Un’ospite viene sollevata dalla carrozzina e lanciata dagli oss sul letto: «Devi morire»
Schiaffi, pugni, colpi inferti con la mano di taglio «in posizione di karate», sputi, dileggi, bestemmie, insulti, anziani tirati per i capelli, scaraventati dalla carrozzina al letto, minacciati di venire picchiati con un bastone, lasciati con i pannoloni sporchi fino al giorno successivo, «drogati» con i barbiturici. Fino ai pestaggi sferrati in coppia dagli operatori sociosanitari Fabio Danieli e Maria Teresa Badalamenti, marito e moglie ripresi dalle telecamere piazzate dagli investigatori nel «Reparto Viola» della Rsa di San Donà. Crudeltà quotidiane inflitte ad anziani inermi e non autosufficienti e sarebbero costate la vita a una degente a cui sono state rotte le costole.
La donna è stata picchiata ferocemente più volte, come si evince dall’ordinanza del gip di Venezia, Alberto Scaramuzza. Uno degli eventi più cruenti si verifica il 3 dicembre 2022 e lei grida per il dolore: «Ahhh, ho chiamato i carabinieri». Per tutta risposta Badalamenti la colpisce con uno schiaffo e Danieli con un pugno sulla schiena e per impedirle di urlare «le tappa la bocca per 8 secondi». «Perché mi hai dato un pugno?», si lamenta l’anziana. «Hai fatto bene», dice l’operatrice al marito, che sferra un altro pugno, stavolta in testa alla degente. «Ora chiamo i carabinieri», grida lei, e la Badalamenti: «La Guardia di Finanza devi chiamare». Ma quando arriva in visita la figlia della povera donna, i due cambiano atteggiamento. «Durante la sua presenza entrambi gli Oss si rivolgevano alla ... (anziana) in modo gentile e premuroso — scrive il gip — adottando ogni precauzione». Lei riesce a raccontare alla figlia che Danieli la pizzica ma la pagherà cara poco dopo, quando la parente se ne va. «Racconti pure le bugie a tua figlia — l’accusa Badalamenti dopo averla percossa — ti faccio nuova, Dio...». Danieli le tira i capelli e l’anziana «urla di dolore e di spavento». In un’altra occasione l’uomo, dopo averla insultata («bastarda maledetta»), «le stringeva la faccia tra naso e bocca facendola urlare dal dolore».
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I due si accanivano pure su altre degenti, alternando «rabbia e odio» a risate e «all’assoluto disprezzo per la vittima, addirittura al godimento provato nel sentirla lamentarsi». Le intercettazioni registrano un’ospite della Rsa che, colpita più volte sul collo da Danieli con colpi stile karate, geme: «Mamma, mi uccidete». Lui ride e replica: «Sono Fabio, colui che fa parlare i morti». E quando, il 2 dicembre 2022, la moglie sbotta che le ricoverate sono sporche sulla bocca, l’uomo «si avvicina con una pezza a una, come per pulirla, e invece le sputa sulla bocca». A un’anziana che mentre mangiava stava soffocando, intima: «Potevi fare meglio (morire)... dimmi allora che tu muori, ma non quando ci sono qua io, io non debbo andare in prigione, quando c’è qualche puttanazza di quelle buone a niente (altre Oss)». E siccome l’anziana lo manda a quel paese, Danieli la minaccia: «Guarda che con il primo pugno ti butto giù i due denti che ti sono rimasti». E giù bestemmie. Peggio è andata a un’altra signora, sollevata di peso dalla carrozzina, scaraventata sul letto, riempita di schiaffi e pugni in testa e sulla schiena sempre dall’operatore, che ai suoi lamenti risponde: «Quella puttana di tua madre, te ne tiro un altro, ha capito?». La coppia si accanisce poi su un ricoverato: Danieli lo picchia con la pantofola dell’anziano stesso e poi lo frusta con il laccio di un portachiavi. «Mi hai rotto il naso!... cosa vuoi, farmi morire?», geme la vittima. «Dì ai tuoi figli che cambino padre», la risposta.
«Tutti gli operatori erano consapevoli e consenzienti», scrive il giudice. Infatti una Oss avverte Badalamenti: «Attenta che non ci siano le telecamere». E altre due, quando un anziano si lamenta per il trattamento brusco, minacciano «di far venire quello che ti mena». Se gli ospiti si rifiutano di mangiare, «Fabio» getta i pasti in contenitori e continua con le violenze. E le sevizie: per quattro volte nella stessa notte versa del liquido con una caraffa e un bicchiere nella bocca di una signora che dorme tenendola aperta e le tappa il naso per farla deglutire. In un’ennesima occasione l’uomo «schiaccia in faccia a una degente il pannolone usato di un’altra». Insulti e umiliazioni arrivano anche da Anna Pollazzon, Oss, che sbraita a una signora: «Oca, stupida, guarda che ti arriva uno schiaffone sul muso, mongola». E a un degente che ha sporcato il pannolone: «Tu sei una bestia, un mongolo, quanti pugni gli darei se fosse mio padre». Invece la collega Margie Rosiglioni durante un turno di notte sentendo lamenti provenire da una stanza, si rivolge così alle ospiti: «Se non la finite, vi butto fuori dalla finestra». Anche lei viene ripresa mentre tira schiaffi agli ospiti e a uno che ha bisogno di essere cambiato dice: «Ma come cazzo sei messo vecchio di merda, Dio ti spolpi». Poi lo spinge, non gli cambia il pannolone sporco, non lo pulisce e gli intima di tacere.
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