Dove butto i pannolini? È possibile riciclarli e in che modo? Scoprilo nella nostra rubrica in collaborazione con SmartRicicla
Pannolini, pannoloni e assorbenti igienici rientrano in una categoria di rifiuti a sé e come tali vanno smaltiti, ma non ovunque. A causa del particolare materiale di cui sono fatti, questi rifiuti sono difficili da riciclare ma, nel maggio del 2019, si è tentato di dare una svolta con il decreto “End of Waste”, che prevede la possibilità di riciclare e riutilizzare i materiali che compongono pannolini, pannoloni e assorbenti usati, che generalmente finivano negli inceneritori o in discarica.
Si stima che questi prodotti costituiscano circa il 4% dei rifiuti solidi urbani: ogni anno in Italia ne vengono smaltiti in discarica 900mila tonnellate. A livello mondiale arriviamo a 30 milioni di tonnellate: un volume pari a 450 campi da calcio o a 60 volte quello del Colosseo.
Nonostante l’End of Waste sia entrato in vigore da circa un anno, non tutti i comuni si sono attrezzati per la raccolta differenziata di pannolini e assorbenti, come è possibile verificare su SmartRicicla. In molte città italiane, infatti, questi rifiuti continuano a finire nel bidone del secco indifferenziato e, successivamente, in discarica o negli inceneritori.
Per far fronte alle esigenze di alcune categorie sensibili (neonati, anziani e degenti), invece, altri comuni hanno introdotto un servizio di raccolta dedicato esclusivamente ai pannolini e assorbenti igienici. Gli utenti che dovessero avere la necessità di smaltire pannolini per bambini o pannoloni e traverse per anziani, possono generalmente usufruire di un ritiro settimanale su richiesta, che non prevede costi aggiuntivi.
Quando decreto End of Waste inizierà a funzionare a pieno regime, i benefici per l’ambiente e l’economia saranno notevoli. Dagli assorbenti per la persona usati, infatti, possono essere recuperate tre materie prime – cellulosa, plastica e polimero super assorbente – che dopo gli adeguati trattamenti assicurano le stesse prestazioni delle materie prime “vergini”, con una consistente riduzione delle emissioni di CO2.
In Italia esiste l’unica azienda al mondo in grado di riciclare pannolini e assorbenti femminili per trasformarli in nuovi oggetti come grucce, mollette, imballaggi industriali e nuovi materiali assorbenti. Si trova in provincia di Treviso, è gestito dall’azienda di servizi ambientali Contarina ed è il frutto della tecnologia di Fater Smart, società parte del gruppo Fater Spa, la joint venture tra Procter & Gamble e gruppo Angelini che produce le linee Pampers, Lines e Tampax.
Da quando il decreto End of Waste è entrato in vigore, l’azienda ha aumentato la propria mole di lavoro ma è chiaro che, se il processo dovesse funzionare a pieno regime, un impianto solo non basterebbe e bisognerebbe crearne altri sull’intero territorio nazionale, incentivando in questo modo anche il processo di raccolta da parte dei singoli comuni.
Se nella tua città il servizio di ritiro dedicato non dovesse essere attivo, allora ricorda che pannolini, pannoloni e assorbenti vanno gettati nel bidone dell’indifferenziata. L’alternativa ecologica è utilizzare pannolini biodegradabili, che è possibile buttare anche nel cassonetto dell’organico, o pannolini lavabili che, una volta puliti a dovere, possono essere riutilizzati all’infinito.
Buttare i pannolini nell’indifferenziato comporta un altro problema, ovvero quello dei cattivi odori in casa, a cui si può ovviare con i cosiddetti mangia pannolini, ovvero dei bidoncini compatti e salvaspazio che permettono di raccogliere e contenere un numero maggiore di pannolini, rispetto ad un normale cestino, isolandone l’odore. In commercio ne esistono diversi tipi, che permettono di guadagnarne in igiene e pulizia della casa.